Corriere di Sciacca

martedì 19 ottobre 2010

Doppio senso di circolazione in viale della Vittoria, segnalazione di un saccense

Sono un cittadino di Sciacca, felice di abitare in viale della Vittoria. O meglio, felice fino a ieri, si, perchè ho avuto sentore di una notizia che mi ha lasciato a dir poco senza parole. L’Amministrazione ha intenzione di ritornare al doppio senso di circolazione. La cosa è quanto meno sorprendente. Ancora una volta, si torna sui propri passi e dopo tanti discorsi su parcheggi in più, in meno e in sostituzione di quelli tolti in altri siti, migliore viabilità ecc…, come sempre, è’ bastata la lamentela del solito commerciante di turno perchè, fatalmente, ci si rimangi ogni appezzabile intenzione. Abito li soltanto da pochi mesi è vero, ma ricordo bene come si presentava la via in precedenza. Un tappeto di auto posteggiate senza riguardo per alcuno e per le più elementari regole del codice della strada, regolarmente in doppia fila, con la viabilità che si snodava in una ginkana perenne tra clacson e motorini smarmittati, i quali si svincolavano tra ostacoli di ogni tipo e con gli autobus spesso bloccati nel traffico. il tutto aggravato da un corredo di rumori ed inquinamento ad ogni ora del giorno e della notte. Un po, per capirci, come è adesso, in alcune ore del giorno, in via Cappuccini. Nel momento attuale, invece, il traffico è scorrevole, il posteggio si trova con facilità e la situazione riguardo l’inquinamento acustico e dell’aria può considerarsi, il più delle volte, nei limiti della tollerabilità. Certo, non tutto puo dirsi a posto, ma di sicuro la qualità della vita in questa zona può considerarsi tra le migliori della nostra città. Oggi, in ogni Paese di Italia e D’Europa che abbia un centro storico importante e che aspira a rendere il proprio luogo più accogliente per chi ci vive ed ancor più per i turisti, si fanno scelte opposte che vanno verso la limitazione o in alcuni casi verso la chiusura del traffico veicolare, perchè ci si rende conto che soltanto così si da l’opportunità a chi ci viene a trovare di apprezzare la città in tutti i suoi aspetti migliori e a chi ci abita di viverla al meglio. L’attrattiva di una città che vuole programmare il suo futuro su un turismo di qualità si decide in gran parte sulla qualità dei buoni trasporti pubblici, dei parchi e delle sue aree pedonali. E’ in questi luoghi che si crea l’identità e che si vive l’atmosfera di ogni città. Una città a basso tasso di motorizzazione e ricca di spazi pedonali acquista maggiore dignità ed inevitabilmente riesce a comunicare un fascino vincente a tutti coloro che la frequentano, che sia per abitarci o per visitarla o ancora meglio per venire a programmarvi un investimento produttivo. A chi non è capitato, visitando una nuova città, magari di altre zone di Italia, di sentirsi a proprio agio già soltanto per il fatto di essere accolto in quel luogo, tutto da scoprire, da una accogliente e silenziosa zona pedonale, da una piazza alberata libera dal caos automobilistico, dai clacson, dalla puzza degli scarichi. Il primo impatto, si sa, è quello decisivo ed è quello che ti fa dire se quel luogo fa per te o perfino se potresti pensare un giorno di andarci a vivere. Oggi, anche grandi città come Milano, Londra, Parigi, dove certamente le grandi distanze favoriscono la diffusione dei mezzi di trasporto, scelgono di ampliare gli spazi pedonali o il traffico limitato e puntano sempre di più verso un uso più incentivato del mezzo pubblico anche facendo, in qualche caso, pagare il pedaggio a chi, imperterrito, ritiene di dover entrare nella city col proprio mezzo. Per non parlare poi di città come Vienna, dove nell’area di Normanngasse, un area residenziale ad otto Km dal centro, i 600 abitanti che la popolano, al momento della stipula del contratto di acquisto della propria casa, si impegnano a non possedere una propria auto. A Sciacca, al contrario, tutto ciò sembra privo di senso e non si riesce neppure ad immaginare una città senza l’ auto e pertanto l’idea stessa di regolamentare appena un po’ la circolazione, quantomeno con i sensi unici, laddove non sia per altre ragioni inevitabile, appare come un’ eresia e si finisce inevitabilmente per andare nella direzione opposta a quella che sarebbe auspicabile perfino con il buon senso. Non sono pochi i Saccensi, lo sappiamo, che amano la confusione, che vanno a cercare il caos e che probabilmente, sia pure inconsciamente, non riescono a farne a meno. Vivono felici perennemente in coda, all’interno della propria scatola motorizzata, sempre alla ricerca dei luoghi più affollati, con la speranza, quasi ossessiva, però, di trovare al più presto un parcheggio qualsiasi e di sbarazzarsi della propria auto in qualsiasi modo. E allora, come rinunciare al doppio senso di circolazione anche là dove sarebbe possibile fruire degli spazi in modo direi quasi più umano o per meglio dire a misura d’uomo, perchè in caso contrario si rischierebbe di fare alcune centinaia di metri in più, pur se comodamente seduti e così si arriva fino ad affermare paradossalmente, cosa all’apparenza del tutto illogica, che col doppio senso ci sarebbero finanche più parcheggi. La verità è che coloro che auspicano di ritornare al doppio senso di circolazione, nella realtà, quello che chiedono veramente è di ritornare ad un sistema di Doppia Fila permanente, dove ognuno sia libero perennemente e senza preoccupazioni di lasciare l’auto come e dove vuole, infischiandosene delle regole e delle esigenze altrui, libero da ogni responsabilità. Mi fa specie ancor di più, il fatto che proprio alcuni politici locali che non perdono occasione per riempirsi la bocca di concetti quali ambiente, ecologia, vivibilità, cultura, città a misura d’ uomo, sviluppo sostenibile, siano proprio quelli, al contrario, che spingono verso tale biasimabile direzione, poiché, troppo spesso, alla prima contestazione, tornano immediatamente sui propri passi. Un valido amministratore deve saper guardare al futuro di una città, sapendo dirigere il proprio sguardo verso traguardi più ambiziosi con l’obiettivo di adottare coraggiosamente scelte che in un primo momento possono risultare anche contrarie al pensiero comune e non aggrapparsi come avviene il più delle volte a soluzioni che sono destinate a risultare in un tempo, neppure tanto lontano, culturalmente miopi. E comunque sia, deve essere chiaro che non puo ritenersi corretto il ritornare su una decisione già presa solo sulla spinta di alcuni che, senza diritto alcuno, si spacciano per rappresentanti della maggioranza o addirittura dell’ unanimità delle opinioni in gioco. A questo punto si faccia una vera raccolta di firme, diversa da quella che solo pochi mesi addietro vide la presentazione di un foglio pieno di scarabbocchi non identificabili, poichè non accompagnati da alcun dato anagrafico e pertanto non riconducibili a chissacchì, con la speranza, però che almeno adesso, i tanti premurosi attori della politica locale, sappiano opportunamente restarvi fuori, lasciando alla sola libera coscienza del cittadino di decidere quale sia, nell’interesse generale, la scelta migliore da prendere.

Fonte: SciaccaNotizie.net

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