
Fonte: TeleRadioSciacca.it
Dal 4 al 7 marzo, a Sciacca ci sarà la nuova edizione di “Sicilia en primeur“, appuntamento dedicato all’enologia siciliana, organizzata da Assovini Sicilia.
L’evento si terrà nel Rocco Forte Verdura Golf & Spa Resort.
La principale innovazione di questa edizione, la settima, è che si potranno degustare più vini en primeur. Infatti, l’intera giornata di sabato 6 marzo sarà dedicata, oltre che alla valutazione alla cieca della vendemmia 2009, alla presentazione dei vini che entreranno in commercio nel 2010.
Il giorno precedente le degustazioni sono previsti tour nei principali territori di produzione. E domenica, infine, a Sciacca, nell’ex convento San Francesco, ci sarà la conferenza conclusiva della manifestazione nel corso della quale sarà dato ampio spazio alle domande dei giornalisti ai produttori.
Sponsor della manifestazione sono Banca Nuova, l’Assessorato Agricoltura della Regione Siciliana, l’Istituto Regionale della Vite e del Vino, l’Istituto per il Commercio Estero, VeronaFiere, la Provincia di Agrigento, il Comune di Sciacca e le Terme di Sciacca.
Fonte: Agi.it
Riporto dal BSicilia questo splendido post pubblicato da Roberto Zamboni:
Gentile redazione di BSicilia,
sono un tesserato dell’Associazione Nazionale Ex Deportati (Sezione di Verona) e in tale associazione rappresento un mio congiunto, deportato e morto nel campo di concentramento di Flossenbürg a soli 22 anni.
Da molto tempo mi occupo della ricerca dei luoghi di sepoltura dei nostri connazionali, morti nei campi di prigionia o per motivi di guerra in Germania, Austria e Polonia. Dopo l’8 settembre 1943 più di 800.000 italiani (civili e militari) furono fatti prigionieri e deportati nei campi di concentramento tedeschi dislocati nei territori del Terzo Reich.
Un gran numero di questi vi trovò la morte dopo atroci sofferenze, solo ed esclusivamente a causa del loro pensiero, della loro religione o per la divisa che indossavano. Al termine della guerra, migliaia d’italiani che non sopravvissero alle vessazioni inferte, furono sepolti sul suolo tedesco, austriaco e polacco.
Nell’immediato dopoguerra, a causa delle enormi difficoltà di comunicazione e di ricerca, la maggior parte di questi ragazzi furono dati per dispersi. Nel 1951 il Governo italiano ratificò una legge (204/51) che, con il secondo comma dell’articolo 4, vietava il rimpatrio delle salme sepolte nei cimiteri militari italiani all’estero dal Ministero della Difesa (Commissariato Generale Caduti in Guerra - Onorcaduti).
Nel biennio 1957/1958 lo stesso Commissariato iniziò la ricerca dei caduti sepolti nei territori sopra citati, riesumandoli e trasferendone i resti nei cimiteri militari di Amburgo, Berlino, Francoforte sul Meno, Monaco di Baviera (Germania), Mauthausen (Austria) e Bielany-Varsavia (Polonia).
In questi cimiteri furono raccolte le spoglie mortali di migliaia di Italiani, caduti per cause di guerra. Molti dei parenti di questi ragazzi non furono mai informati del lavoro svolto da Onorcaduti, rimanendo in attesa di chi non sarebbe mai più tornato.
Una decina di anni fa, dopo una capillare ricerca, rintracciai il luogo di sepoltura del mio congiunto e, dopo aver fatto modificare la legge 204/51, ne feci rimpatriare i resti. Avendo raccolto negli anni una grande quantità di materiale riguardante anche altri caduti sepolti nei cimiteri militari (e non), decisi di ricercarne i parenti, fornendo loro indicazioni sul luogo di sepoltura del loro caro e indicando quali uffici contattare, presso il Ministero della Difesa, per poterne riavere i resti.
Per senso civico, per dovere d’informazione e perché nessun altro lo faceva, dedicai (e dedico tuttora) gran parte del mio tempo a questo tipo di ricerche, che ho avuto cura di riportare integralmente nel sito http://www.robertozamboni.com.
In questi anni, autonomamente o con l’ausilio dell’Arma dei Carabinieri, sono riuscito a rintracciare i parenti di una quarantina di caduti, parte dei quali hanno fatto rientrare in Italia le spoglie dei loro cari.
Recentemente ho ottenuto dal Ministero della Difesa l’elenco di tutti i caduti sepolti in Germania, Austria e Polonia. Una lista di oltre 15.000 caduti italiani, contenente i dati di base (cognome, nome, provincia e data di nascita, data di morte e cimitero di attuale sepoltura).
A questi dati sto aggiungendo, da altre liste in mio possesso, ulteriori elementi sulla deportazione o sull’internamento, sulla morte e sulla prima sepoltura (lager, matricola, spostamenti, date e cause della morte, luogo di prima inumazione ecc.).
I caduti sepolti in questi cimiteri sono prevalentemente internati militari (IMI), ma risultano sepolti anche deportati politici o razziali e liberi lavoratori (o loro familiari) che si trovavano negli ex territori del Terzo Reich durante il periodo bellico.
Oltre 15.000 italiani, tra uomini, donne, ragazzi e bambini (nove di questi risultano essere nati nel 1945). Come riscontro a questa lista ho acquisito dall’Archivio Segreto Vaticano – Ufficio Informazioni Vaticano per i prigionieri di guerra, copia delle schede di ricerca degli italiani per i quali si richiesero notizie negli anni che vanno dal 1939 al 1945.
Oltre 2.100.000 schede con riportati i dati di altrettanti nostri connazionali fatti prigionieri e dei quali si erano perse le tracce. Da mesi sto lavorando su questi elenchi al fine di pubblicare tutto il materiale da me raccolto sul mio blog, avendo cura di inserire i nominativi per provincia di nascita.
Dei 15.292 nomi archiviati, 88 appartengono a persone nate ad Agrigento e provincia (NOMINATIVI PUBBLICATI SUL SITO http://www.robertozamboni.com) . Essendo per me quasi impossibile poter ricercare personalmente i parenti di un numero così elevato di persone (anche se l’Arma dei Carabinieri si è sempre dimostrata disponibilissima), ho pensato di rivolgermi alle redazioni dei giornali locali on line per far conoscere l’esistenza degli elenchi da me pubblicati, così da renderli accessibili a tutti senza nessun costo, permettendo a chiunque di cercare tra i nomi qualche parente dato per disperso. Nessuno fino ad ora aveva mai reso pubbliche queste liste.
Da ieri sono state aggiunte le immagini in tantissime località italiane, compresa Sciacca. Accedervi è facile.
Entrando in google, si clicca su maps e bisogna digitare la località da noi desiderata, in questo caso “Sciacca, Agrigento” ed ingrandiamo.Sulla colonna di sinistra troveremo un omino giallo, lo trasciniamo sul tracciato cittadino e comparirà in blu la zona coperta dal servizio, posizioniamo l’omino nel punto da noi desiderato e si aprirà l’immagine scattata a 360° di quel tratto. Diversamente si può direttamente digitare l’indirizzo nella barra superiore e verificare se è coperta dal servizio.
Può anche capitare di vedere se stessi in qualche fotogramma, o il proprio mezzo o la propria casa. Proprio questo dettaglio non trascurabile aveva scatenato tempo fa delle polemiche sulla questione della privacy. Per questo motivo, le targhe ed i volti delle persone appaiono oscurati, anche se , a volte, sono riconoscibili ugualmente.
Tornando a Sciacca, peccato che proprio i punti più belli, come Via Vittorio Emanuele ed il Viale delle Terme, non siano coperti dal servizio. Ci accontenteremo nel frattempo di scorazzare per le restanti arterie stradali.
Fonte Immagine: Google