Corriere di Sciacca

mercoledì 4 giugno 2008

Bon Jovi: al Festivalbar mi sentiro' una scimmia

" Cantare in playback e' stupido. E ho detto no al concerto per il Papa: il Vaticano e' ancora troppo rigido " " Mio nonno era di Sciacca. Amo Penn e la Foster E nella musica Springsteen Waits, Costello "

Parla la rockstar che e' protagonista anche al cinema. E lancia un'accusa allo show in scena stasera di Napoli di GIOVANNA GRASSI Bon Jovi: al Festivalbar mi sentiro' una scimmia "Cantare in playback e' stupido. E ho detto no al concerto per il Papa: il Vaticano e' ancora troppo rigido" "Mio nonno era di Sciacca. Amo Penn e la Foster E nella musica Springsteen Waits, Costello" "MROMA i sento come una scimmia quando, di fronte a 200 mila persone, sono costretto a cantare in playback, e' una prassi stupida che mi tramuta in un fantoccio. Purtroppo, anche stasera a Napoli, al Festivalbar, fingero' di cantare due brani che amo molto del mio nuovo album, Destination Anywhere. E' lo stesso titolo del film da 60 minuti diretto da Mike Pellington, che ho interpretato con Demi Moore e Kevin Bacon e che per me e' stato un modo diverso di dare un senso alle canzoni che avevo composto per l'album", dice Jon Bon Jovi nell'interruzione della vacanza sulla Costa Smeralda. "Sono cattolico, praticante - aggiunge la star della scena musicale, che vanta 75 milioni di dischi venduti - e vorrei, un giorno, incontrare il Papa. Negli ultimi tempi ho letto con grande interesse il cambiamento di rotta nei confronti della musica rock da parte della Chiesa. Mi era anche stato chiesto di partecipare al concerto di Bologna per il Papa, ma ho preferito dire "no". Non mi sarei sentito a mio agio nell'ambito di una cerimonia che corrisponde a una Chiesa ancora troppo rigida, mentre io auspico una Chiesa riformata. Tuttavia, sono molto contento che ci vada Bob Dylan: e' uno dei grandi "narratori di storie" musicali, come Tom Waits, Bruce Springsteen ed Elvis Costello, i miei preferiti". "Mi legano all'Italia - osserva - molte motivazioni affettive e anche il ricordo di Gianni Versace, del quale sono stato un testimonial e che e' stato generoso amico di tutta la mia famiglia. Non riesco a capire il gesto di violenza che ha interrotto il suo viaggio umano e artistico. Mi rende sempre felice venire nel vostro Paese, che e' un po' anche mio perche' mio nonno, che si chiamava Bongiovanni, emigro' in Usa da Sciacca". Il biondo trentacinquenne del New Jersey, oggi richiestissimo come attore, figlio di un parrucchiere e di una coniglietta di "Playboy", nella conversazione, mescola il suo orgoglio di padre di due bambini e di marito (da molti anni di una ex compagna di scuola) ai suoi gusti cinematografici. Dice di amare come attori Sean Penn, Paul Newman e Jodie Foster e di essere orgoglioso di essere diventato un attore. "Ho interpretato negli ultimi anni - racconta - un film dopo l'altro e prossimamente usciranno "Long Time, Nothing New" di Ed Burns , "The Leading Man" con Anna Galiena e "Little City and Homegrown" in cui ho recitato con Billy Bob Thornton. "Destination Anywhere", pero', non e' destinato alle sale (in Italia si vedra' su Italia 1). Costruito sul mio album, narra la storia di una coppia segnata dalla morte di una figlia. Il tema si rifa' all'uccisione della bimba di sei anni del mio manager. Io ho impostato la mia vita in modo solare, sfuggendo alla prigione del successo che porto' all'autodistruzione Presley. L'inquietudine serpeggia solo nella mia musica e, come nel mio album, parla del Bon Jovi che, a volte, sale sulla sua moto e va in giro per gli States, come un figlio di Kerouac".*

Grassi Giovanna

Fonte: Corriere della Sera


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