Dal 1986 in poi furono in molti a proporre delle idee per cercare di sfruttare l’ormai abbandonata rete ferroviaria. Una di queste fu, per esempio, quella di convertire l’intera tratta per fini turistici: il treno avrebbe trasportato i turisti per tutta la rete ferroviaria e avrebbe concluso la sua corsa negli alberghi dell’ex Sitas. Progetti che, comunque, restarono ad uno stato embrionale. Oggi la linea ferroviaria dimessa è davvero in totale stato di abbandono e l'incontrollata edificazione di abitazioni, che in alcuni casi si è spinta fino alla sede ferroviaria, ha danneggiato l'aspetto ambientale. Ma perché non riconvertire la tratta ferroviaria che va dal fiume Verdura al Carboj in pista ciclabile? Utopia. Invece no e, anzi, un decreto regionale incoraggia proprio le amministrazioni. Infatti, questa tratta, come ribadito a più riprese nei mesi scorsi dall'associazione di promozione sociale l'AltraSciacca, è già stata inserita nel 2005 nel “Piano mobilità non motorizzata in Sicilia” redatto dalla Regione Siciliana.
Questo piano, infatti, individua in tutta la Sicilia dei percorsi ciclabili di notevole interesse turistico sia per le bellezze paesaggistiche che archeologiche. Focalizza proprio questo tratto come uno tra i più rilevanti e lo descrive :”per la buona praticabilità su quasi tutto il percorso, per l’importanza delle località archeologiche e i suoi lidi si presta bene ad essere convertita in itinerario ciclabile dalla rilevante prerogativa turistica“. E’ da rilevare, inoltre, che l’importante riconoscimento della valenza Turistica di questo tratto di territorio, legata alla segnalazione nel “Piano di mobilità“, porta a numerose agevolazioni sia per l’ottenimento di finanziamenti (regionali, nazionali ed europei) sia per la presa di possesso delle aree.La creazione di una rete dei percorsi ciclabili a livello Regionale può portare ad un notevole sviluppo turistico dello stesso così come è gia successo in altre regioni d’Italia, oltre a rappresentare una valida alternativa alle esigenze di mobilità della nostra cittadina.Non da ultimo è da sottolineare come in altre località turistiche della Sicilia come Menfi, Bosco della Ficuzza e Catania, si è già provveduto a riconvertire la tratta ferroviaria dismessa in pista ciclopedonale.Ma per fare questo il comune dovrebbe acquisire l’intera area di linea dismessa. Sarebbe un iter complicato o dispendioso? Niente affatto.Infatti – dice Giuseppe Genna, funzionario delle Ferrovie dello Stato, al quale ci siamo rivolti - il decreto regionale del 2005, stabilisce, su questi beni, il diritto di prelazione da parte degli enti locali interessati per opere di pubblico interesse.
Alle amministrazioni locali, che vogliono acquisire l'area di una linea dismessa per la conversione in greenway – continua Genna - non rimane che procedere, come per tutte le altre opere pubbliche, alla dichiarazione di pubblica utilità dell'opera. Ma nessuna richiesta è stata mai inoltrata dall’amministrazione e, infatti, veniamo interpellati dagli amministratori soltanto per compiere la scerbatura e le bonifiche nelle zone di nostra competenza. Però c’è anche da sottolineare un altro: se il comune decidesse di acquisire la vecchia linea ferroviaria da riconvertire in pista ciclabile dovrebbe fare i conti con l’edificazione incontrollata di coloro che hanno costruito le proprie abitazioni proprio dove un tempo passava la vecchia linea ferroviaria. Nella città di Sciacca - dice Genna – abbiamo soltanto dato in affitto alcune zone, ma non una frazione dell’ex linea ferroviaria è stata ceduta a privati per la costruzione di immobili. In realtà, invece, sono molte le abitazioni edificate sulla vecchia linea ferroviaria di Sciacca. A noi non risulta – conclude il funzionario delle ferrovie dello Stato - ma se decidessimo di effettuare un controllo a tappeto e se dovessimo constatare una situazione del genere, procederemmo immediatamente alla denuncia di coloro che si sono appropriati illegalmente dello spazio della vecchia rete ferroviaria.
Questo piano, infatti, individua in tutta la Sicilia dei percorsi ciclabili di notevole interesse turistico sia per le bellezze paesaggistiche che archeologiche. Focalizza proprio questo tratto come uno tra i più rilevanti e lo descrive :”per la buona praticabilità su quasi tutto il percorso, per l’importanza delle località archeologiche e i suoi lidi si presta bene ad essere convertita in itinerario ciclabile dalla rilevante prerogativa turistica“. E’ da rilevare, inoltre, che l’importante riconoscimento della valenza Turistica di questo tratto di territorio, legata alla segnalazione nel “Piano di mobilità“, porta a numerose agevolazioni sia per l’ottenimento di finanziamenti (regionali, nazionali ed europei) sia per la presa di possesso delle aree.La creazione di una rete dei percorsi ciclabili a livello Regionale può portare ad un notevole sviluppo turistico dello stesso così come è gia successo in altre regioni d’Italia, oltre a rappresentare una valida alternativa alle esigenze di mobilità della nostra cittadina.Non da ultimo è da sottolineare come in altre località turistiche della Sicilia come Menfi, Bosco della Ficuzza e Catania, si è già provveduto a riconvertire la tratta ferroviaria dismessa in pista ciclopedonale.Ma per fare questo il comune dovrebbe acquisire l’intera area di linea dismessa. Sarebbe un iter complicato o dispendioso? Niente affatto.Infatti – dice Giuseppe Genna, funzionario delle Ferrovie dello Stato, al quale ci siamo rivolti - il decreto regionale del 2005, stabilisce, su questi beni, il diritto di prelazione da parte degli enti locali interessati per opere di pubblico interesse.
Alle amministrazioni locali, che vogliono acquisire l'area di una linea dismessa per la conversione in greenway – continua Genna - non rimane che procedere, come per tutte le altre opere pubbliche, alla dichiarazione di pubblica utilità dell'opera. Ma nessuna richiesta è stata mai inoltrata dall’amministrazione e, infatti, veniamo interpellati dagli amministratori soltanto per compiere la scerbatura e le bonifiche nelle zone di nostra competenza. Però c’è anche da sottolineare un altro: se il comune decidesse di acquisire la vecchia linea ferroviaria da riconvertire in pista ciclabile dovrebbe fare i conti con l’edificazione incontrollata di coloro che hanno costruito le proprie abitazioni proprio dove un tempo passava la vecchia linea ferroviaria. Nella città di Sciacca - dice Genna – abbiamo soltanto dato in affitto alcune zone, ma non una frazione dell’ex linea ferroviaria è stata ceduta a privati per la costruzione di immobili. In realtà, invece, sono molte le abitazioni edificate sulla vecchia linea ferroviaria di Sciacca. A noi non risulta – conclude il funzionario delle ferrovie dello Stato - ma se decidessimo di effettuare un controllo a tappeto e se dovessimo constatare una situazione del genere, procederemmo immediatamente alla denuncia di coloro che si sono appropriati illegalmente dello spazio della vecchia rete ferroviaria.
Franco Iacch Fonte: AgrigentoFlash.it
speriamo che mi fanno fare la tesi sulla pista ciclabile a Sciacca, la richiesta l'ho già fatta!!!!
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